La fede che trasforma il dolore in amore
- Cristina Fazzi
- 5 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Ieri si è svolta la presentazione del libro “SLA: Solo Lui può aiutarci” di Salvatore Bisicchia, un uomo che, insieme alla moglie Delia Catania, ci insegna ogni giorno cosa significhi affrontare la vita con fede, forza e amore autentico.

Salvatore, dopo la diagnosi di SLA, parla della sua esperienza come di una “seconda nascita”. In quelle pagine non c’è traccia di scoraggiamento o di resa: c’è invece un profondo atto di fiducia in Dio, una fede che diventa energia vitale, una luce che trasforma la sofferenza in preghiera e la fragilità in testimonianza. Il suo racconto ci mostra che la malattia non è solo dolore, ma può diventare occasione di rinascita spirituale. Salvatore ci insegna che la vera guarigione non sempre è fisica: spesso è interiore, fatta di pace, accettazione e gratitudine.
Nel suo cammino, scienza e fede non si oppongono, ma si intrecciano. La medicina sostiene il corpo, ma la preghiera sostiene l’anima. E la fede, quella viva, vissuta, concreta, diventa la forza silenziosa che tiene insieme tutto: le cure, i gesti, la speranza. Nella sua stanza, divenuta un piccolo santuario di preghiera e serenità, Salvatore trova ogni giorno la forza di ringraziare Dio, di donarsi agli altri e di testimoniare che anche nella sofferenza si può trovare luce e amore.
Questa esperienza ci ricorda quanto sia importante la dimensione spirituale anche nel percorso di malattia. La scienza fa passi da gigante, e ogni progresso è dono prezioso. Ma un medico, un infermiere, un ammalato, un familiare che vivono la malattia con fede, empatia e speranza, riescono a curare non solo il corpo, ma anche lo spirito. La fede non sostituisce la medicina, ma la completa, perché offre quella forza invisibile che permette al paziente di affrontare il dolore con fiducia e ai familiari di sostenere senza spezzarsi. Chi si sente amato, chi si sente accompagnato da Dio e dalle persone, reagisce meglio, affronta le cure con maggiore serenità, trova un senso anche nei giorni più difficili. E questo è già una forma di guarigione: la fede, la speranza, la fiducia, la positivita' sono medicine dell’anima, capaci di illuminare anche i percorsi più complessi.

Con profonda gratitudine, voglio ringraziare Salvatore e Delia per la loro straordinaria testimonianza e per la loro generosità: i proventi della vendita del libro, insieme ad altre offerte, sono stati destinati alla nostra associazione Jatu. Sicuramente, più del dono materiale resta la loro lezione di vita: un esempio luminoso di pace, fede e amore cristiano, capace di toccare il cuore di chiunque li incontri.
La loro storia ci insegna che la fede non elimina la sofferenza, ma la trasforma.E che la vera guarigione, quella che dura nel tempo, nasce quando scienza e spiritualità camminano insieme.
Grazie, Salvatore e Delia, per averci ricordato che la fede autentica non è fuga dal dolore, ma trasformazione del dolore in amore.
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