


Progetto sanitario
Con il nostro Progetto Sanitario ci prendiamo cura soprattutto di donne, giovani e bambini, le categorie più vulnerabili e spesso più esposte al bisogno di assistenza. Il nostro obiettivo è migliorare lo standard sanitario delle comunità più povere dello Zambia, garantendo cure gratuite e continuative sia nelle periferie urbane che nei territori rurali.
Per raggiungere questo traguardo operiamo attraverso ambulatori dedicati, dove le persone possono ricevere cure di base, controlli e supporto medico. Abbiamo inoltre realizzato case di transito per le donne in gravidanza, che offrono un luogo sicuro e accogliente in attesa del parto, riducendo i rischi per mamma e bambino.
Il nostro impegno si estende anche alla prevenzione: partecipiamo attivamente alle campagne di vaccinazione promosse dal Ministero della Sanità, per proteggere i più piccoli dalle malattie prevenibili, e sviluppiamo attività di sensibilizzazione, informazione e profilassi contro le principali malattie infettive, come HIV/AIDS, colera, elefantiasi, ebola e poliomielite.
Ogni intervento nasce con un unico intento: garantire dignità e speranza, costruendo passo dopo passo un futuro più sano per chi non può permettersi cure mediche a pagamento.
I servizi sono aperti a tutti, senza alcuna forma di discriminazione. Tutte le attività sono gratuite e vengono portate avanti con spirito di servizio e senza fini di lucro, affinché ogni persona possa sentirsi accolta e assistita.
Infine, tutto ciò che realizziamo si svolge in armonia con la popolazione e le istituzioni locali, grazie a una collaborazione ventennale con i Distretti Sanitari di Ndola e Masaiti, l’Ufficio Provinciale della Sanità, i Servizi Sociali di Ndola e la Diocesi Cattolica di Ndola. È proprio questa rete di collaborazione e fiducia reciproca che rende possibile la continuità e la solidità del nostro progetto.
Progetto Nutrizionale
La nutrizione è da sempre una priorità nei miei progetti in Zambia. La malnutrizione infantile, ancora oggi molto diffusa, può essere cronica (stunting, che colpisce il 32% dei bambini sotto i 5 anni) o acuta (wasting, circa il 3%), e in casi gravi può diventare letale.
Per questo ho creato un Programma Nutrizionale dedicato, distinto ma complementare ai servizi sanitari, che si svolge presso la clinica Ishuko.
Seguiamo due categorie di bambini:
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Neonati sotto i 6 mesi, orfani o figli di madri impossibilitate ad allattare, ai quali forniamo latte in polvere fino ai 12 mesi, come previsto dalla legge zambiana.
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Bambini oltre i 6 mesi in condizioni di estrema povertà, malattia o disabilità, ai quali garantiamo mensilmente farina di mais, uova, olio e zucchero.
La valutazione nutrizionale avviene con curve di crescita e nastri MUAC, strumenti semplici usati anche dai volontari per individuare precocemente i bambini a rischio. I piccoli entrano nel programma dopo una visita medica e restano per almeno sei mesi, con controlli regolari, distribuzione mensile di alimenti ed educazione sanitaria con cooking demonstration, in cui mostriamo come preparare pasti equilibrati con ingredienti locali.
Ogni famiglia è accompagnata con incontri e home visit dei volontari, per garantire un sostegno costante e personalizzato.






Progetto Formativo
In contesti come quello dello Zambia, dove malattie e violazione dei diritti umani rappresentano ancora una sfida quotidiana, l'informazione e la sensibilizzazione diventano uno strumento di protezione collettiva.
Formare significa dare a ciascuno la capacità di riconoscere i rischi, adottare comportamenti sicuri e trasmettere informazioni corrette ad altri. Non si tratta solo di salute fisica, ma anche di tutela dei diritti umani: comprendere che ogni persona ha diritti, dignità e rispetto contribuisce a ridurre abusi, stigma ed esclusione.
Ho sempre ritenuto fondamentale incontrare le comunità locali nei loro luoghi quotidiani – che siano scuole, posti di lavoro, chiese o altri spazi di aggregazione – perché credo che l’informazione e la sensibilizzazione non debbano restare confinate in strutture specifiche, ma debbano essere accessibili ovunque le persone si trovino. Un supporto prezioso in questo senso sono anche gli ampi spazi della clinica Ishuko, che ci permettono di accogliere persone di ogni età, provenienza sociale e categoria lavorativa, creando così occasioni di confronto e crescita condivisa.
In questo modo, mercati, scuole, chiese e posti di lavoro diventano luoghi di educazione e cambiamento culturale, i volontari diventano punti di riferimento per la comunità, e il personale sanitario trova alleati sul territorio. La formazione serve dunque a creare consapevolezza, responsabilità condivisa e resilienza sociale, rafforzando la capacità delle comunità di affrontare le emergenze sanitarie e costruire un futuro più sano.
Progetto Sociale
Il cuore del nostro progetto sociale in Zambia sta nelle necessità e nei bisogni che incontriamo ogni giorno: famiglie che faticano a garantire anche solo un pasto, bambini che non possono andare a scuola perché mancano quaderni, divise o i mezzi per il trasporto, ammalati che non riescono ad accedere a cure mediche di base per mancanza di risorse. A questi bisogni primari si aggiunge spesso un altro problema drammatico: la mancanza di accesso sicuro all’acqua potabile, una risorsa vitale che in molte aree rurali e negli slums non è mai garantita.
Credo che l’impegno principale del nostro progetto sociale sia proprio quello di rispondere a queste urgenze quotidiane: fornire cibo, abbigliamento, medicine, affitti sicuri, sostegno per l’istruzione, ma anche garantire acqua pulita e gratuita a chi altrimenti dovrebbe affrontare chilometri di cammino o rischiare di bere da fonti contaminate.
Allo stesso tempo attribuisco grande valore anche alle attività sportive e ricreative. Non rappresentano un semplice svago, ma un diritto fondamentale sancito dall’articolo 31 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia: il diritto al gioco, al riposo e alla partecipazione alla vita culturale e sociale. Per questo organizziamo tornei di calcio, feste comunitarie e momenti di svago, perché ridere, giocare e crescere insieme significa restituire dignità e speranza.
In sintesi, credo che i progetti sociali in Zambia debbano essere intesi come strumenti concreti di social welfare: interventi capaci di rispondere ai bisogni immediati, ma anche di promuovere inclusione, resilienza e futuro.





Progetto Scolastico
Pur non essendo la scuola uno dei nostri principali ambiti di intervento, ci sono situazioni particolari in cui riteniamo fondamentale offrire il nostro sostegno.
Ci capita spesso, infatti, di incontrare ragazzi e ragazze meritevoli che, nonostante il talento e la determinazione, rischiano di vedere interrotti i loro studi a causa delle difficoltà economiche delle famiglie. In questi casi non possiamo restare indifferenti: crediamo che l’istruzione sia uno strumento irrinunciabile per costruire un futuro migliore, capace di rompere il circolo della povertà e di generare nuove opportunità.