Casa Famiglia
Una Casa Famiglia non è un istituto, non è un collegio, non è un luogo freddo dove i bambini vengono semplicemente custoditi. Io la vedo e la vivo come una casa vera, con porte che si aprono, con voci che si intrecciano ogni giorno, con abbracci, litigi e risate proprio come accade in ogni famiglia. È un luogo dove bambini e ragazzi che non hanno potuto crescere con i propri genitori trovano un rifugio sicuro, fatto di attenzioni, di cure e soprattutto d'amore.
Per me, in una Casa Famiglia ogni bambino ha un volto, un nome, una storia. Non è mai “uno tra tanti”, ma una persona unica che accolgo con le sue fragilità e con le sue potenzialità. Non si offre soltanto vitto e alloggio, ma la possibilità di sentirsi davvero a casa, di essere ascoltati e sostenuti, di crescere in un ambiente sereno e familiare. Io stessa cerco di essere, insieme agli altri adulti di riferimento, una presenza stabile, affettiva, capace di accompagnare i ragazzi nelle piccole e grandi sfide della vita quotidiana: dalla scuola, alla salute, fino alle attività ludiche e sociali. La Casa Famiglia deve essere un luogo sicuro, in cui le paure si dissolvono e lasciano spazio alla serenità e alla pace, perché ogni bambino possa sentirsi protetto e finalmente a casa.
La Casa Famiglia di Ndola è il cuore della mia vita ma, prima ancora che nascesse, c’è stato un momento che ha cambiato per sempre il mio cammino: l’arrivo di mio figlio Joseph. Era il 2004 quando, appena nato, arrivò nel mio ambulatorio del bosco: orfano, piccolissimo e ammalato. Da subito lo presi in affido, fino al 2008, quando portammo a compimento l’adozione in Zambia, poi riconosciuta anche in Italia (2011). Joseph è stato il primo a farmi diventare mamma, a insegnarmi che l’amore non conosce confini e che accogliere significa davvero aprire le braccia e il cuore.
Da quel primo passo, la mia Casa Famiglia ha preso forma e, dal 2008 ad oggi, si è arricchita di volti e di storie preziose. Oggi condivido la mia vita con Joseph, John, Gift ed Emmanuel, i miei ragazzi, e con Charity, Rosemary e Anna, le mie ragazze. Con noi, periodicamente, c’è anche Lottie, che seguiamo in affido condiviso. Siamo una vera famiglia, con età che spaziano dai 6 ai 21 anni: dal piccolo Emmanuel, che con la sua dolcezza e vivacità riempie la casa di gioia, fino ai più grandi, che stanno crescendo e imparando a diventare giovani uomini e giovani donne.
Questa e' la nostra casa, dove si intrecciano storie, dove nascono sorrisi e dove anche le lacrime trovano sempre conforto. Ogni giornata è fatta di gesti semplici – il pranzo cucinato e condiviso, i compiti fatti con pazienza, una chiacchierata serale, una carezza prima di dormire – piccoli momenti che però hanno un valore enorme. Sono proprio questi dettagli, queste attenzioni quotidiane, a costruire fiducia e amore, a far sentire i miei ragazzi e le mie ragazze al sicuro e parte di una vera famiglia. Per me, vivere con loro significa esserci in ogni cosa, accompagnarli nelle difficoltà, gioire dei loro progressi, insegnare con l’esempio e imparare ogni giorno da loro.
Questa è la nostra famiglia, il luogo dove insieme cresciamo, io come mamma e loro come figli, e dove, giorno dopo giorno, impariamo che la vita può essere ricca di speranza, dignità e amore senza fine.
