Antisemitismo, memoria storica e il caso Francesca Albanese
- Matteo Fiammetta
- 15 ago
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L'ignoranza a volte è veramente imbarazzante. Un deputato di FdI, Galeazzo Bignami, accusa Francesca Albanese di veicolare idee antisemite. Francesca Albanese, proprio quella che quotidianamente denuncia il genocidio del popolo Palestinese per mano del Governo Israeliano, sionista. Il deputato di FdI probabilmente ha dimenticato (lo ha mai saputo?) che i Semiti sono una famiglia di popoli tradizionalmente discendenti da Sem, figlio di Noe. Ebbene, anche i Palestinesi sono Semiti. E allora, Francesca Albanese, che quotidianamente difende i diritti dei Palestinesi, può essere antisemita? No. Fine della storia.
In quanto all'antisemitismo, però, bisognerebbe ricordare al deputato FdI la “genealogia” del suo partito. In Italia le leggi razziali furono promulgate dal partito fascista. E quello sì, che era antisemitismo. Come antisemita era in Germania il partito nazista, che sembra tanto piacere a Bignami, visto che volentieri ne indossa la divisa con tanto di svastica al braccio. Finita rovinosamente la seconda guerra mondiale, nel 1946 fu costituito il Movimento Sociale Italiano (MSI), fondato da fedelissimi del Duce, reduci della Repubblica Sociale Italiana (come Almirante) ed ex militanti del partito fascista. Al MSI seguirono Alleanza Nazionale prima e Fratelli d'Italia poi. Ora, io mi domando: “Perché FdI non elimina la fiamma del MSI dal suo simbolo?” Perché evidentemente rappresenta l'identita' del partito. E perché i militanti di FdI hanno difficolta' a dichiararsi ”antifascisti”? Perche' mentirebbero. E perche' la presenza di Francesca Albanese in Parlamento non è gradita a Bignami? Sempre per quel “DNA” di Fratelli d'Italia, che porta i geni della fiamma tricolore missina, del saluto fascista, dell'intolleranza e del nazionalismo più becero. Quel "DNA" che rende ancora una volta indifferenti difronte a un genocidio e fa considerare prematuro il riconoscimento dello Stato di Palestina.
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